Ottobre
1 ott 2015
Si ripiegano i bianchi abiti estivi
e tu discendi sulla meridiana,
dolce Ottobre, e sui nidi.
Trema l’ultimo canto nelle altane
dove sole era l’ombra ed ombra il sole,
tra gli affanni sopiti.
E mentre indugia tiepida la rosa
l’amara bacca già stilla il sapore
dei sorridenti addii.
Cristina Campo, da Passo d’addio, La Tigre Assenza, Adelphi, 1991.
Ottobre inizia tutto nello sguardo sulle cose, a metà tra quel che resta e si disperde. Così si attacca diversa la luce alle case, un indugiare naturale. C’è un peso che tocca ad ogni stagione, l’estate il suo lo lascia come un’assenza in tutte le strade, e nel tempo obliquo che la segue, quello che precede un’altra attesa, nuova e nota. Che questa luce obliqua e lenta insegni l’arte dell’andare, così come la disegna sulla meridiana: un incedere inarrestabile, ma a cui piace attardarsi come una carezza.
Allora così ottobre venga e sia.
Photography from the project The Party’s Over, by Lisa Kereszi.
Article by Sofia Fiorini.